lunedì 6 novembre 2017

Alburno del lago di Prespa di Stefano ittiologo Porcellotti



L’alburno del lago di Prespa, Alburnoides prespensis (Karaman, 1924).
Nomi comuni esteri - Inglese - Prespa spirlin.
Note sulla sistematica - La sistematica della specie è tuttora controversa. Le popolazioni del lago di Prespa sono considerate sottospecie dalla letteratura classica. Tuttavia, dal punto di vista zoogeografico, è possibile che prespensis sia una specie valida, come sembrano confermare nuovi studi sulla genetica e sulla biochimica di questa popolazione.
Caratteri meristici - Squame in serie laterale laterale: 40 - 43 + 2 - 3. Pinna anale: II - III, 10 - 111/2.
Descrizione - Corpo a sezione trasversale ovale compressa lateralmente, nettamente più alto nella parte anteriore al peduncolo caudale. Negli esemplari maturi talvolta è presente una gibbosità tra la nuca e l'area predorsale. Distanza infraorbitale pari a 1.2 - 1.4 volte il diametro oculare. Lunghezza del muso pari al diametro oculare. Bocca in posizione terminale, leggermente inclinata verso l'alto. Denti faringei biseriati. Peduncolo caudale lungo circa 1.8 - 2.2 volte la sua altezza. Linea laterale fortemente incurvata verso il basso, bordata da una doppia linea di pigmento scuro. Il colore di base della livrea è argenteo, con dorso bruno olivastro o bruno scuro. Durante il periodo riproduttivo la base delle pinne pari acquista una tinta arancione intenso.
Dimorfismo sessuale - Non evidente. Le femmine sono sempre più grandi e pesanti dei maschi di pari età. Nel periodo riproduttivo compaiono tubercoli nuziali sulla testa e sui raggi delle pinne pettorali, più sviluppati nel maschio.
Habitat e abitudini - La specie è diffusa esclusivamente nei Laghi di Prespa e nei loro immissari, bacini di origine tettonica formatesi cinque milioni di anni fa. I due laghi coprono una superficie di circa 250 km² e hanno una profondità massima di 54 m.
La natura carsica della zona determina la presenza di numerose sorgenti sotterrane sul fondale del lago, importanti per l'apporto di acqua pura. A. prespensis si incontra principalmente nelle acque dei laghi, ma frequenta anche i loro immissari. Nel bacino si trattiene lungo le sponde o su secche poco profonde. Gli habitat preferiti variano in funzione della stagione, della disponibilità di cibo e dello stadio di sviluppo. Un ambiente ben strutturato, con substrato ricco di rifugi (legno morto, radici, blocchi di pietra, ecc.), la variabilità delle correnti e della profondità sono determinanti per tutti gli stadi dello sviluppo. Le larve e gli avannotti stazionano in acque basse, nascondendosi tra la vegetazione costiera, mentre gli esemplari maturi generalmente si spostano in acque di media profondità. Specie gregaria forma branchi più o meno numerosi, costituiti da esemplari di taglia e classe d’età eterogenee. Durante i periodi più rigidi dell'inverno, i branchi raggiungono insenature calme e profonde dove si trattengono restando in stato latente o svolgendo scarsa attività.

Alimentazione - La dieta è costituita prevalentemente da larve d’insetti acquatici (ditteri, effimere, plecotteri e tricotteri) e piccoli crostacei. In misura minore vengono ingeriti anche alghe e detriti. D’estate gli apporti esogeni (organismi che cadono in acqua), costituiscono una parte importante dell’alimentazione degli adulti.
Riproduzione - Il periodo riproduttivo va da maggio a giugno. La specie presenta frega policiclica, con maturazione delle gonadi in più riprese durante la stagione. Dopo il primo episodio riproduttivo, che si verifica a temperature dell'acqua comprese tra 14 a 24 °C, la deposizione può ripetersi tre o quattro volte, ad intervalli di circa 15 giorni. Specie litofila, depone le uova nella zona interstiziale di substrati ghiaiosi o direttamente su elementi del fondale, come pietre, foglie morte o frammenti lignei. I riproduttori ricercano acque pulite, correnti e ben ossigenate. Spesso la frega si svolge in corrispondenza o lungo il corso degli immissari, ma è probabile che vengano utilizzate anche aree in prossimità delle risorgive carsiche presenti nel lago. Gli esemplari in frega si trattengono per diversi giorni sui luoghi di deposizione, durante questo periodo si osservano spesso interazioni aggressive tra maschi. Durante la copula, i riproduttori si strusciano sul substrato vibrando fortemente mentre emettono uova e sperma. Le uova, rotonde e di colore bianco giallastro, hanno un diametro di circa 2 mm. La superficie delle uova presenta filamenti adesivi dotati di estremità clavata distribuiti in modo regolare. Dopo la fecondazione le uova aderiscono al substrato fino alla schiusa. Lo sviluppo embrionale richiede un’incubazione di 110 - 120 gradi/giorno.

Accrescimento e resilienza - Tempo minimo di raddoppiamento della popolazione, medio: 1.4 - 4.4 anni. In entrambi i sessi la maturità viene raggiunta al secondo anno di età. Alla schiusa le larve sono fotofobe, trascorrono il periodo di riassorbimento del sacco vitellino tra le anfrattuosità del substrato. Dopo circa una settimana la larva si sposta verso la superficie, riempie la vescica natatoria e completa lo sviluppo con la differenziazione delle pinne e degli altri organi. La crescita è leggermente più rapida tra la fine del primo anno ed il raggiungimento della maturità sessuale. Differenti fattori ambientali, temperatura, disponibilità di cibo, concorrenza alimentare ecc., possono determinare differenze di crescita significative. Specie di piccola taglia, raggiunge raramente i 10 cm SL.
Predatori, parassiti e malattie - La specie è soggetta a malattie di origine virale e batterica. Questi pesci sono parassitati da varie specie di funghi, da vermi trematodi e cestodi ed elminti. Molti esemplari risultato ospiti di monogenei dei genere Gyrodactylus, Dactylogyrus e Diplozoon. A. prespensis viene predato da numerose specie di pesci, tra cui predominano quelle alloctone introdotte, uccelli ittiofagi (trampolieri, cormorani e pellicani) e serpenti d'acqua.
Status della specie - La specie sta entrando in declino a causa dell'introduzione di numerose specie ittiche alloctone.
La presenza di pesci alloctoni colpisce A. prespensis per predazione diretta (Salmonidi, Percidi) e per competizione alimentare (altri Ciprinidi). La specie è messa in pericolo dall'urbanizzazione, dall'eccessivo prelievo idrico) e da alterazioni della qualità dell'acqua causate da inquinamento, urbano, industriale ed agricolo.

Protezione - Nessuna. Nella Lista Rossa IUCN (International Union for Conservation of Nature and Natural Resources) la specie è classificata come vulnerabile (VU D2, vulnerable).
Valore economico - Praticamente inesistente. Localmente viene catturato dai pescatori professionali mentre insidiano con le reti altre specie più pregiate ed è commercializzato assieme ad altri piccoli pesci. Le carni sono discrete anche se ricche di lische, è consumato fritto o conservato. Talvolta la specie viene usata come esca per pesci predatori.
Pesca - La pesca commerciale è irrilevante. La pesca sportiva di solito ha carattere amatoriale e viene praticata utilizzando le tecniche adatte per l'alborella comune.

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