giovedì 2 novembre 2017

Trota estiva del lago di Ocrida




Foto a fine pagina


Trota estiva del lago di Ocrida, Salmo aphelios Kottelat, 1997.
Nomi comuni esteri - Inglese - Summer trout, letnica.
Note sulla sistematica - Nel lago Ohrid, sono presenti quattro differenti stoks di salmonidi, ognuno con diversa ecologia, luoghi e periodi di riproduzione. I gruppi "letnica" e "aestivalis" vivono lungo le coste orientali, si riproducono in lago, in vicinanza di correnti profonde, "letnica" in gennaio - febbraio e "aestivalis" in giugno - luglio. Il gruppo "balcanica" vive nella parte nord ovest del lago e si riproduce vicino agli emissari durante il mese di dicembre. Il gruppo "fluviatile" di Stankovic è probabilmente il "lumi" degli autori albanesi, vive lungo le coste nord e ovest e si riproduce nel periodo di febbraio risalendo gli immissari o in prossimità del loro ingresso nel lago. Tutti questi stock sono morfologicamente diversi e riproduttivamente isolati, perciò sono riconosciuti specie valide: S. balcanicus, S. letnica, S. aphelios (aestivalis) e S. lumi (Kottelat & Freyhof, 2007). La tassonomia deve comunque essere confermata utilizzando dati molecolari.
Distribuzione di Salmo aphelios secondo IUCN - Specie autoctona della Penisola Balcanica. L'area di distribuzione è circoscritta alle coste orientali del lago di Ocrida (Ohrid) al confine tra Albania e Repubblica di Macedonia.
Caratteri meristici - Gli unici dati disponibili provengono da un campione costituito da esemplari di tutte le quattro specie presenti nel lago: S. balcanicus, S. letnica, S. aphelios (aestivalis) e S. lumi.
Squame sulla linea laterale: 105 - 116. Branchiospine: 18 - 24. Vertebre: 49 - 52. Pinna dorsale: III - V; 8 - 10. Pinna anale: III - V; 7 - 9. Pinne pettorali: 11 - 13. Pinne ventrali: 8.
Descrizione - S. letnica fa parte del gruppo di salmonidi endemici presenti nel bacino del lago di Ocrida, con cui viene spesso confusa, che differiscono morfologicamente per alcune caratteristiche osteologiche illustrate e discusse da Dorofeyeva et al. (1983). Molto simile a S. letnica, della quale molti autori ritengono rappresenti la forma con riproduzione estiva. Corpo fusiforme, slanciato, a sezione ovale compressa in senso laterale. Testa relativamente piccola e tozza. Muso relativamente corto. Bocca ampia, in posizione mediana. Bordo posteriore del mascellare superiore esteso fino circa alla corrispondenza il centro del diametro dell'occhio o poco oltre. Denti piccoli, robusti ed acuminati, disposti su entrambe le mascelle, sui palatini, sulla lingua e sul vomere. Squame cicloidi di piccole dimensioni. Linea laterale in posizione mediana. Stomaco provvisto di 55 - 74 ciechi pilorici. Pinne ben sviluppate. Pinne ventrali con inserzione in corrispondenza del centro della pinna dorsale. Pinna caudale omocerca, con bordo posteriore leggermente incavato. Livrea di fondo di colore argenteo, con sfumature giallastre, brunastre e rosate. Sul dorso e sui fianchi sono osservabili rade macchie nere e rossastre, distribuite in modo irregolare. Macchiette nere possono essere presenti sull’opercolo. Le macchie non presentano alone chiaro. Pinne translucide, di colore simile a quello del corpo, con caudale, anale e pinne pari spesso molto scure, quasi nerastre. Si distingue dalle altre trote endemiche del lago di Ocrida per avere carne di colore arancio.
Dimorfismo sessuale - Non evidente.
Habitat e abitudini - Come S. letnica vive nel settore orientale del lago di Ocrida, dove si trattiene di preferenza a profondità comprese tra 60 e 80 metri. Si riproduce nei pressi delle sorgenti carsiche subacquee, dove le acque sono fresche, ossigenate e pulite, e sono presenti letti di ghiaia adatti all'incubazione delle uova.
Alimentazione - La dieta è strettamente carnivora, si compone prevalentemente di invertebrati acquatici, come insetti e loro larve (efemerotteri, tricotteri, plecotteri e chironomidi), crostacei, oligocheti, irudinei, aracnidi, miriapodi, pesci e loro uova ed avannotti. Gli avannotti si alimentano di plancton e microinvertebrati bentonici.
Riproduzione - La specie si riproduce in giugno e luglio, nella parte orientale del lago. Nonostante la forte somiglianza morfologica, i cicli di maturazione dei gameti di S. letnica e S. aphelios sono diversi, i riproduttori della prima vanno in frega tra gennaio e febbraio, mentre quelli della seconda al principio dell'estate, e le due popolazioni restano riproduttivamente isolate. La riproduzione estiva è resa possibile dalle fredde acque di falda delle sorgenti carsiche subacquee, in grado di garantire lo sviluppo delle uova per tutto l'arco dell'anno. La frega si svolge su banchi di ghiaia e sabbie grossolane. La femmina scava una depressione poco profonda nel substrato e vi depone le uova. Dopo la fecondazione da parte del maschio, la madre ricopre la covata con la ghiaia del nido. Non esistono cure parentali. La fecondità della specie non è ben conosciuta. Gli avannotti restano sepolti nella ghiaia fino al riassorbimento del sacco vitellino, quindi emergono e cominciano a cibarsi.
Accrescimento e resilienza - Tempo minimo di raddoppiamento della popolazione, basso: 4.5 - 14 anni. La specie raggiunge dimensioni inferiori a quelle di S. letnica. Lunghezza massima segnalata: 400 mm SL.
Predatori, parassiti e malattie - La specie è soggetta a malattie virali e batteriche, inclusa la peste enterica della bocca rossa (Yersinia ruckeri). Si conoscono diversi parassiti, come Myxobolus cerebralis, agente della malattia capostorno e vari crostacei parassiti. Avannotti ed immaturi sono predati principalmente da altri pesci, come esocidi e percidi. Gli adulti vengono catturati anche da uccelli ittiofagi, l'aumento delle popolazioni di cormorani risulta infatti un fattore di minaccia per la specie. Durante il periodo di incubazione, le uova sono preda di larve di libellula e di altri pesci.
Status della specie - La specie è endemica del Lago di Ocrida, le ridotte dimensioni della sua area di distribuzione rendono la specie particolarmente sensibile all'inquinamento ed alle modificazioni strutturali dell'habitat da parte dell'uomo. Viene minacciata dall'eccessiva pressione di pesca, dal bracconaggio, e dall'introduzione di specie ittiche alloctone come lucioperca e persico trota.
Protezione - Nonostante la specie sia endemica e rara, non figura tra quelle protette dalla Direttiva 92/43/CEE e dalla Convenzione di Berna, non è stata ancora sufficientemente studiata, e mancano informazioni certe rispetto ad abbondanza, tendenza di popolazione e minacce. S. aphelios è inclusa nella Lista Rossa IUCN (International Union for Conservation of Nature and Natural Resources) come specie su cui mancano sufficienti informazioni (DD, data deficient).
Valore economico - Specie d'interesse faunistico (endemismo balcanico). Rilevante interesse economico. Le sue carni delicate sono ritenute molto pregiate. Nelle zone rivierasche costituisce un apprezzato piatto tipico. Questa trota costituisce la massa prevalente dei salmonidi catturati nelle acque albanesi del lago di Ocrida. Oltre che localmente, S. aphelios è regolarmente presente nel mercato ittico di Tirana, dove viene commercializzata fresca.
Pesca - La specie ha scarso valore per la pesca sportiva, la sua abitudine di frequentare acque profonde la rendono pesce quasi impossibile da catturare. La pesca viene praticata quasi esclusivamente per scopo commerciale, da pescatori professionisti e bracconieri, con reti da posta, da circuizione o lenze da fondo.










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