venerdì 3 novembre 2017

trota di torrente dei Balcani di Stefano Porcellotti





La trota di torrente dei Balcani, Salmo farioides Karaman, 1938.
Nomi comuni esteri - Inglese - Balkan brook trout.
Note sulla sistematica - Dall'esame di varie popolazioni di trota attribuite a S. farioides risulta una notevole variabilità morfologica, pertanto molti autori (tra cui Kottelat & Freyhof 2007) ritengono che S. farioides rappresenti probabilmente un assemblaggio artificiale di diverse specie ancora da determinare. Alcuni autori inseriscono tra le popolazioni di S. farioides anche quelle attualmente attribuite a S. zrmanjaensis Karaman, 1938.
Distribuzione di S. dentex secondo Kottelat & Freyhof 2007 - Specie endemica della Penisola Balcanica. Fiumi e torrenti del versante orientale del mare Adriatico, dal fiume Zrmanja al bacino del fiume Mornos (Croazia, Bosnia-Erzegovina, Montenegro, Albania, Macedonia, Grecia). Probabilmente presente nel bacino del fiume Alfios (Peloponneso, Grecia).

Caratteri meristici - Branchiospine: 18 - 21.
Descrizione - A questa specie vengono ascritte varie popolazioni di trote residenti in fiumi e torrenti del versante occidentale dei Balcani, caratterizzate da corpo fusiforme, robusto, a sezione ovale compressa in senso laterale. Lunghezza predorsale equivalente al 44 - 50% SL. Lunghezza preanale pari al 73 - 80% SL. Lunghezza infraorbitale pari al 24 - 21 % della lunghezza del capo. Testa conica con muso allungato e bocca ampia in posizione mediana. Denti di medie dimensioni, robusti ed acuminati, disposti su entrambe le mascelle, sui palatini, sulla lingua e sul vomere. Squame cicloidi di piccole dimensioni. Linea laterale in posizione mediana. Stomaco provvisto di ciechi pilorici. Pinne ben sviluppate. Pinna caudale a bordo posteriore debolmente incavato. Colore di fondo della livrea verde oliva o bruno verdastro sul dorso, fianchi progressivamente più chiari fino al ventre di colore bianco con sfumature giallastre più o meno marcate. Testa e corpo cosparsi di piccole macchie scure, particolarmente numerose sulle parti superiori. Su entrambi i lati del corpo si osservano molte macchie rosse di varie forme e dimensioni, circondate o meno da alone chiaro. La pinna dorsale è punteggiata di rosso, le altre pinne hanno tinta grigiastra o nerastra.
Gli avannotti e gli immaturi, mostrano le caratteristiche macchie parr.

Dimorfismo sessuale - Durante il periodo di frega, i maschi sviluppano mascelle ad uncino e muso prominente.
Habitat e abitudini - S. farioides è diffusa in torrenti e nel tratto superiore di fiumi caratterizzati da acque fresche, con temperature estive non superiori ai 18 - 20 °C, limpide e molto ossigenate.
Gli avannotti e gli immaturi sono gregari. Gli esemplari di taglia maggiore hanno indole stanziale e territoriale, si stabiliscono in un tratto di fiume o di torrente ben definito che difendono da potenziali competitori. Gli adulti possono compiere piccole migrazioni durante il periodo della riproduzione per raggiungere le zone di frega.

Alimentazione - La dieta è strettamente carnivora, si compone prevalentemente di invertebrati acquatici, come insetti e loro larve (efemerotteri, tricotteri, plecotteri e chironomidi), crostacei, oligocheti, irudinei, aracnidi, miriapodi, piccoli pesci e loro uova ed avannotti. Nelle prime fasi di vita gli avannotti si cibano di plancton e microinvertebrati bentonici.
Riproduzione - La riproduzione si svolge tra novembre e febbraio. Le zone di frega, situate in tratti poco profondi, con substrato composto prevalentemente da sabbia e ghiaia. La femmina scava una fossa poco profonda nel substrato e vi depone le uova. Dopo la fecondazione da parte del maschio, la madre ricopre la covata con la ghiaia del nido. Non esistono cure parentali. Gli avannotti restano sepolti nella ghiaia fino al riassorbimento del sacco vitellino, quindi emergono e cominciano a cibarsi.

Accrescimento e resilienza - Tempo minimo di raddoppiamento della popolazione, basso: 4.5 - 14 anni. La maturità sessuale viene raggiunta tra due anni e tre anni, i maschi sono più precoci rispetto alle femmine. Lunghezza massima segnalata: circa 300 mm SL.
Predatori, parassiti e malattie - Specie soggetta a malattie virali e batteriche ed ospite di varie specie di parassiti. I principali predatori sono rappresentati da uccelli ittiofagi, in particolare trampolieri. Gli avannotti e gli esemplari più piccoli sono predati principalmente da altri pesci, anche adulti della propria specie. Durante il periodo di incubazione, le uova possono diventare preda di larve di libellula ed altri insetti predatori.
Status della specie - Specie dei Balcani occidentali. Minacciata da eccessiva pressione di pesca, bracconaggio, e introduzione di specie ittiche alloctone. L'immissione di trote di allevamento può causare gravi danni alle popolazioni per competizione alimentare, predazione di avannotti ed immaturi, ed inquinamento genetico causato da ibridazione.
La specie è minacciata anche dalla costruzione di dighe ed altre strutture invalicabili, inquinamento industriale urbano ed agricolo e caduta di piogge acide che rendono le acque inadatte allo sviluppo delle uova.

Protezione - La pesca sportiva e professionale sono soggette a misure minime e periodo di divieto. S. farioides non è riconosciuta dalla Lista Rossa IUCN (International Union for Conservation of Nature and Natural Resources).
Valore economico - Specie d'interesse faunistico (endemismo balcanico). Buon interesse economico per la pesca sportiva. Le sue carni bianche e delicate, sono ritenute molto pregiate. Costituisce un apprezzato piatto tipico e spesso viene presentata nei menu dei ristoranti locali.
Pesca - La specie ha un discreto interesse per la pesca sportiva, viene insidiata sia con esche naturali, sia con esche artificiali. Particolarmente impiegate sono le discipline "a spinning" ed a mosca.

Nessun commento:

Posta un commento

Alburno del lago di Prespa di Stefano ittiologo Porcellotti

L’alburno del lago di Prespa, Alburnoides prespensis (Karaman, 1924). Nomi comuni esteri - Inglese - Prespa spirlin. Note sulla sistema...