sabato 4 novembre 2017

carpione del lago di Ocrida di Stefano ittiologo Porcellotti



Il carpione del lago di Ocrida, Salmo ohridanus Steindachner, 1892.
Nomi comuni esteri - Inglese - Belvica trout. Albania - Belushka. Danimarca - Albansk ørred.
Distribuzione di S. ohridanus secondo IUCN - Specie endemica del lago di Ocrida (Ohrid), al confine tra Albania e Macedonia.

Caratteri meristici - Squame in serie laterale: 100 - 114. File di squame tra base della pinna adiposa e linea laterale: 11 - 12. Vertebre: 54 - 55. Branchiospine: 18 - 22.
Descrizione - Corpo fusiforme, a sezione ovale compressa lateralmente. Testa di moderate dimensioni, con muso ottuso e bocca relativamente piccola. Occhio grande, con diametro circa uguale alla lunghezza del muso. Bordo posteriore del mascellare superiore esteso fino circa alla corrispondenza con il centro dell'occhio. Denti piccoli, robusti ed acuti, la fila di denti vomerini si este posteriormente fino quasi alla fine dello stelo. Branchiospine ben sviluppate, in rapporto con l'alimentazione prevalentemente planctonica. Squame cicloidi di piccole dimensioni. Linea laterale diritta, estesa dal bordo superiore dell'opercolo fino alla base della coda. Stomaco provvisto di 25 - 59 ciechi pilorici. Pinne pettorali in posizione piuttosto avanzata, pinne ventrali con inserzione posteriore rispetto alla corrispondenza con l'origine della pinna dorsale. Pinna caudale nettamente forcuta, con apici lievemente arrotondati. Livrea grigio bruno più o meno scuro sul dorso, argentea sui fianchi e bianca nella regione ventrale. Nella metà superiore del corpo sono distribuite piccole macchie scure a forma di x, mai in numero molto elevato. Pinne translucide, di colore grigiastro con riflessi bruno giallastri ed apici scuri.
Dimorfismo sessuale - Non evidente.
Habitat e abitudini - Specie endemica del Lago di Ocrida (Ohrid), al confine tra Albania e Macedonia. A. ohridana necessita di acque fresche, ossigenate e pulite. Di indole gregaria, forma branchi che si spostano lontano dalle rive, distribuendosi nella colonna d'acqua in relazione agli spostamenti giornalieri e stagionali del plancton. In inverno i branchi stazionano lungo le coste a profondità comprese tra 25 e 50 metri.

Alimentazione - La dieta è prevalentemente planctonica, orientata in gran parte su crostacei copepodi e cladoceri, con modificazioni stagionali nella sua composizione. Si nutre inoltre di organismi bentonici come molluschi, oligocheti, crostacei isopodi, larve di ditteri, avannotti e uova di altre specie di pesci.
Riproduzione - La riproduzione si svolge da dicembre a febbraio. I branchi in frega si spostano in prossimità della costa, ricercando fondali ghiaiosi in acque poco profonde, ben ossigenate e lontane da scarichi inquinanti. Le coppie di riproduttori scavano una depressione nella ghiaia dove vengono deposte le uova. Non esistono cure parentali. La fecondità è bassa, ogni femmina depone soltanto poche centinaia di uova. Lo sviluppo embrionale richiede 45 - 55 giorni a 10 °C, le larve restano nascoste tra la ghiaia del nido fino al riassorbimento del sacco vitellino.

Accrescimento e resilienza - Tempo minimo di raddoppiamento della popolazione, basso: 4.5 - 14 anni (tmax = 12). Specie di modeste dimensioni. La lunghezza massima segnalata: 336 mm SL. Peso massimo pubblicato: 685 gr. Età massima riportata: 12 anni.
Predatori, parassiti e malattie - La specie è soggetta a malattie virali e batteriche, inclusa la peste enterica della bocca rossa (Yersinia ruckeri), ed è ospite di varie specie di parassiti, tra cui Myxobolus cerebralis, agente della malattia capostorno. S. ohridanus è preda di altri salmonidi, esocidi e percidi, uccelli ittiofagi, tra cui cormorani e pellicani. Durante il periodo di incubazione, le uova sono preda di larve di libellula e di altri pesci.
Status della specie - La specie ha diffusione limitata al solo Lago di Ocrida, la sua sopravvivenza risulta condizionata al mantenimento di bune condizioni ambientali nel bacino. Le principali cause di minaccia per S. ohridanus sono rappresentate dall'ibridazione artificiale praticata da oltre 50 anni con la specie introdotta Salmo letnica, dalla forte pressione di pesca, da pesanti episodi di bracconaggio, e dal degrado della qualità delle acque. In assenza di un piano di prevenzione, nel prossimo futuro si prevede un aumento di inquinamento dovuto ad agricoltura e turismo.
Protezione - Dal marzo 2004, la pesca è stata totalmente proibita nel settore macedone del Lago di Ocrida, a causa del drastico calo numerico della popolazione della specie. Dal 1935 l'Istituto di Idrobiologia di Ocrida conduce un programma di riproduzione artificiale per la specie, diretto a mantenere livelli numerici compatibili con la pesca. S. ohridanus è inclusa nella Lista Rossa IUCN (International Union for Conservation of Nature and Natural Resources) come specie vulnerabile (VU D2, Vulnerable).

Valore economico - Specie di primario interesse commerciale per l'economia locale. Viene allevata in acquacoltura per garantire un costante supporto alla popolazione selvatica attraverso i ripopolamenti. Le sue carni bianche e delicate, sono ritenute molto pregiate. Nelle zone rivierasche costituisce un apprezzato piatto tipico. Oltre che localmente, S. ohridanus è regolarmente presente nel mercato ittico di Tirana, dove viene commercializzata fresca.
Pesca - La specie non ha valore per la pesca sportiva, le sue abitudini alimentari la rendono pesce quasi impossibile da catturare. La pesca viene praticata quasi esclusivamente a scopo commerciale, con reti da posta o da circuizione.

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