sabato 4 novembre 2017

trota marmorata, Salmo marmoratus di Porcellotti




La trota marmorata, Salmo marmoratus, Cuvier, 1829.
Nomi dialettali italiani - Trentino - Mormorata, Truta de l’Ades.
Nomi comuni esteri - Inglese - Marble trout. Danimarca - Marmorørred. Serbia - Glavatica. Slovenia - Soska postrv. Albania - Trofte njile.
Distribuzione originaria di Salmo marmoratus secondo IUCN - L'areale originario della specie è rappresentato dai corsi d'acqua afferenti al bacino del fiume Po durante l'ultima regressione marina, quando foce era situata circa all'altezza della città di Ancona. Presente in Svizzera meridionale, nord Italia e bacino adriatico di Slovenia e Croazioa. Introdotta in molti paesi europei. Sono state identificate sette sottopopolazioni pure in Slovenia e tre in Italia (ulteriori ricerche potrebbero scoprirne altre). In Italia è presente nel Po, in molti dei suoi affluenti alpini, nell’Adige (Trentino-Veneto), nell’Isonzo (confine italo-sloveno), nel Tagliamento (Friuli) e nei laghi della Lombardia.


Caratteri meristici - Squame sulla linea laterale: 114 - 125, Italia; 123 - 137, ex Jugoslavia. Squame sopra la linea laterale: 22 - 25. Squame sotto la linea laterale: 24 - 26. Vertebre: 48 - 52, Italia; 59 - 61, ex Jugoslavia. Pinna dorsale: III - IV; 7 - 10. Pinna adiposa presente. Pinna anale: III - IV; 6 - 8. Pinne pettorali: I; 12 - 13. Pinne ventrali: II; 7. Numero cromosomico: 2n = 84, Italia; 2n = 80, ex Jugoslavia.
Descrizione - Corpo fusiforme, slanciato, a sezione ovale compressa in senso laterale. Testa relativamente tozza, di lunghezza pari al 22 - 25% SL. Negli esemplari giovani (250 - 350 mm) il diametro oculare risulta compreso da 1.7 a 2.2 volte nella distanza infraorbitale, da 3.1 a 4.3 volte nella lunghezza postorbitale. Bocca ampia, in posizione mediana. Bordo posteriore del mascellare superiore esteso fino circa alla corrispondenza con quello posteriore dell'occhio o poco oltre. Denti di medie dimensioni, robusti ed acuminati, disposti su entrambe le mascelle, sui palatini, sulla lingua e sul vomere. Da 48 a 52 denti sulla mascella superiore e da 36 a 46 su quella inferiore. Quattro denti sulla testa del vomere, stelo del vomere con da 8 a 15 denti, allineati ma con le punte orientate alternativamente a destra e a sinistra. Squame cicloidi di piccole dimensioni.
Linea laterale in posizione mediana. Stomaco provvisto di 32 - 54 ciechi pilorici. Pinne ben sviluppate. Pinne ventrali con inserzione posteriore rispetto alla corrispondenza con l'origine della pinna dorsale. Pinna caudale omocerca, con bordo posteriore diritto o debolmente incavato. Durante il periodo di frega, nei maschi intervengono notevoli modificazioni morfologiche. Colore di fondo della livrea grigio, bruno, o bruno verdastro sul dorso, fianchi progressivamente più chiari fino a raggiungere il ventre bianco o con sfumature giallastre più o meno marcate.
Sul dorso sono presenti marezzature sinuose scure, grigiastre o nerastre, estese sui fianchi e sulla testa, su entrambi i lati del corpo la colorazione ha riflessi argentei più o meno marcati. Le pinne hanno tinta grigiastra o grigio-giallastra e la pinna dorsale è punteggiata di nero. Le macchie parr vengono perdute alla taglia di circa 60 mm SL. Gli avannotti e gli immaturi, a differenza degli adulti, mostrano punteggiature rosse simili a quelle dei giovani di trota.

Dimorfismo sessuale - Non evidente. Durante il periodo di frega, i maschi sviluppano mascelle ad uncino e muso prominente, con livrea di colore più acceso e brillante. Le femmine mantengono linea normale e la tonalità della colorazione risulta leggermente meno accesa rispetto ai maschi.

Habitat e abitudini - Specie diffusa in fiumi e torrenti montani e pedemontani, caratterizzati da acque con temperature estive non superiori ai 16 - 18 °C, ben ossigenate, con corrente da sostenuta a moderata, e substrato misto, formato da roccia massi e ghiaia, ricco di anfratti e intervallato da buche profonde. Anche se capace di risalire fino a quote relativamente elevate, montagna viene solitamente sostituita dalla trota fario. Gli esemplari di taglia maggiore tendono a distribuirsi nellle zone medio superiori dei fiumi di maggiore portata. S. marmoratus è spesso stanziale anche in ambienti lacustri, dove acquista una livrea molto simile a quella tipica delle trote di lago.
Gli esemplari lacustri risalgono gli immissari per raggiungere le aree di frega. Gli avannotti e gli immaturi sono gregari, mentre gli esemplari di taglia maggiore hanno indole stanziale e territoriale. Si stabiliscono in un tratto di fiume o di torrente ben definito, dove restano al riparo delle asperità del fondale, compiendo spostamenti di breve entità per attaccare le prede e per scacciare i potenziali competitori. Le sole migrazioni di una certa importanza vengono effettuate per raggiungere i quartieri riproduttivi nel periodo di frega.
La comunità ittica associata alla trota marmorata comprende il temolo, lo scazzone, la trota fario e diverse specie di ciprinidi reofili.

Alimentazione - Nei primi anni di vita la dieta si compone soprattutto di larve e adulti d’insetti acquatici e terrestri. Con l’aumento della taglia la dieta si orienta progressivamente verso l'ittiofagia, soltanto nei corsi d'acqua dove la presenza di pesce risulta scarsa, gli invertebrati rimangono predominanti.
Nei contenuti stomacali, gli invertebrati più frequenti sono gli stadi larvali e adulti di insetti, tra cui ditteri, efemerotteri, tricotteri e plecotteri, seguite da crostacei, anellidi, gasteropodi, ecc. Tra gli insetti senza fase larvale acquatica sono più frequenti gli imenotteri e i coleotteri. Tra i pesci scazzoni, sanguinerole e vaironi, oltre ad ogni altro pesce di dimensioni compatibili. In minor misura S. marmoratus preda anfibi e piccoli mammiferi. I grandi esemplari mostrano spesso tendenza al cannibalismo, in particolare in tratti di torrente o di fiume dove immissioni sovradimensionate abbiano determinato la scomparsa di altre specie.

Riproduzione - La riproduzione si svolge da novembre e gennaio, con temperature dell'acqua non inferiori a 6 °C. Generalmente il periodo riproduttivo dura circa un mese, anche se in alcuni corsi d'acqua si svolge per pochi giorni. La frega risulta più intensa nelle prime ore del mattino nei giorni di luna nuova. I riproduttori risalgono fiumi e gli affluenti principali dei laghi per raggiungere le zone di frega. I maschi arrivano alcune settimane prima delle femmine. Le aree di deposizione situate in tratti poco profondi (60 - 80 cm), a substrato ghiaioso, con corrente di circa 0.4 - 0.5 m/s. La femmina scava una depressione poco profonda nel substrato e vi depone le uova.
Dopo la fecondazione da parte del maschio, la madre ricopre la covata con la ghiaia del nido. Non esistono cure parentali. Ogni femmina depone in media 1. 700 - 2.800 uova per kg di peso, del diametro di circa 5 - 6 mm e dal colore aranciato o giallastro. Lo sviluppo embrionale richiede un periodo relativamente lungo a seconda della temperatura dell'acqua (circa 40 giorni a 10 °C). Gli avannotti restano sepolti nella ghiaia fino al riassorbimento del sacco vitellino. L'assenza di grandi quantità di trasporto solido è fondamentale per il buon esito della frega. L'acclimatazione è particolarmente difficile in fiumi con substrato argilloso, soggetti a frequenti episodi di piena, in tali condizioni le particelle di limo e fango possono coprire i letti di frega causando il soffocamento di uova e larve.

Accrescimento - Tempo minimo di raddoppiamento della popolazione, medio: 1.4 - 4.4 anni. Gli esemplari maschi raggiungono la maturità sessuale verso il terzo anno d’età, le femmine alla stessa età o un anno dopo. S. marmoratus ha ritmi di crescita superiori rispetto a quelli di altre trote presenti nello stesso habitat. Studi svolti in Italia, su esemplari della popolazione del torrente Avisio (Lelli, 1989), hanno fornito i seguenti dati: 9 - 14 cm al primo anno, 15 - 22 cm al secondo, 22 - 30 cm al terzo, circa 28 - 37 cm al quarto, 32 - 41 al quinto e 36 - 42 al sesto. Si tratta di un pesce di grande taglia che può raggiungere facilmente la lunghezza di 1 m ed il peso di circa 10 kg, in casi eccezionali può misurare fino a 1,4 m con un peso di circa 20 kg.
La maggior parte degli esemplari non supera i 6 - 8 anni d'età, probabilmente a causa della forte pressione di pesca, in ogni caso non sono rari esemplari di oltre 10 anni.

Predatori, parassiti e malattie - La specie è soggetta a malattie virali e batteriche, come la peste enterica della bocca rossa (Yersinia ruckeri), l'aeromonosi, l'edwarsiellosi e l'epiteliocistite. Si conoscono diversi parassiti, come Myxobolus cerebralis, agente della malattia capostorno, Hysterothylacium sp., Camallanus sp.. Le trote sono predate principalmente da pesci ed uccelli ittiofagi. Nei corsi d'acqua sprovvisti di adeguata copertura vegetale, sono particolarmente dannose le varie specie di aironi ed i cormorani. Durante la frega, le uova sono preda di larve di libellula, di gobidi e di cottidi.
Status della specie - Si stima che in Slovenia esistano ancora circa 10.000 esemplari di ceppo puro, distribuiti in sette aree con una superficie totale (AOO) inferiore a 20 km quadrati. La situazione delle popolazioni italiane necessita ulteriori approfondimenti, sembra che siano presenti altre sottopopolazioni oltre alle tre storicamente identificate. La specie viene minacciata da continue immissioni di trote di allevamento, che tramite ibridazione, riducono il numero di esemplari geneticamente puri. In ogni caso le popolazioni slovene, ed in misura minore quelle italiane, sono ritenute non in pericolo, e non sono segnalate particolari cause di minaccia. In Italia l'area di distribuzione della specie è in espansione, grazie a numerose introduzioni effettuate per favorire la pesca sportiva.
Protezione - La pesca è soggetta a misure minime e periodo di divieto in tutta la sua area di distribuzione.
Esistono progetti in azione per incrementare il numero delle popolazioni selvatiche, attraverso la produzione di materiale da ripopolamento, utilizzando riproduttori di ceppo puro prelevati in natura. S. marmoratus è elencata all'Annesso II della Direttiva Habitat dell'Unione Europea. La trota marmorata è inclusa nella Lista Rossa IUCN (International Union for Conservation of Nature and Natural Resources), come specie a basso rischio (LC, Least Concern).

Valore economico - Grande importanza per il turismo legato alla pesca sportiva. In Italia, Slovenia e Croazia esistono numerose agenzie che organizzano viaggi per raggiungere le riserve slovene dedicate alla pesca a mosca della trota marmorata e del temolo. Questa trota viene intensamente allevata per la produzione di materiale da ripopolamento. Il prezzo degli avannotti e degli esemplari adulti risulta più elevato che per la trota fario. A causa della sua rarità, la trota marmorata non è specie di largo consumo, anche se le sue ottime carni, delicate, di colore bianco o rosato, vengono saltuariamente utilizzate per la preparazione di ricette tipiche.

Pesca - La pesca commerciale è praticamente inesistente, visto la rarità della trota marmorata. Questa specie è molto apprezzata dai pescatori sportivi, che ne praticano la cattura sia con esche naturali, sia con esche artificiali. Particolarmente impiegate sono le discipline a "spinning" ed a mosca.

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