sabato 4 novembre 2017

Trota pelagos



La trota pelagos, Salmo pelagonicus
Karaman, 1938.
Nomi comuni esteri - Inglese - Pelagos trout.
Distribuzione di Salmo pelagonicus secondo IUCN - Specie endemica dei Balcani. Affluenti del basso Vardar (sistema del fiume Crna) e bacino del fiume Aliakmon (Macedonia, Grecia). Le popolazioni del bacino del fiume Stumica forse rappresentano una specie distinta.

Caratteri meristici - Specie istituita sulla base di dati genetici, biochimici e molecolari.
Descrizione - Corpo fusiforme, slanciato, a sezione ovale compressa in senso laterale, con altezza massima equivalente al 24 - 28% SL. Testa conica con bocca ampia situata in posizione mediana. Mascella superiore estesa oltre il bordo posteriore dell'occhio. Denti robusti ed acuminati, disposti su entrambe le mascelle, sui palatini, sulla lingua e sul vomere. Squame cicloidi di piccole dimensioni. Linea laterale in posizione mediana. Stomaco provvisto di ciechi pilorici. Pinne ventrali con inserzione posteriore rispetto alla corrispondenza con l'origine della pinna dorsale. Pinna caudale con bordo posteriore diritto o debolmente incavato. Livrea di fondo di colore verdastro o bruno giallastro sul dorso, fianchi progressivamente più chiari procedendo verso il ventre di colore bianco con sfumature giallastre. Macchie nere distribuite prevalentemente sulla parte superiore dei fianchi. Macchie rosse od arancio più numerose lungo la linea laterale e nella metà inferiore dei fianchi. Macchie nere più numerose nella zona anteriore del corpo, quasi assenti da quella posteriore. Pinne translucide, di colore simile a quello del corpo. Macchie scure sono presenti sulla dorsale. Gli immaturi sono provvisti di macchie parr.
Dimorfismo sessuale - Durante il periodo di frega nei maschi le mascelle si deformano leggermente allungandosi a forma di uncino, mentre la livrea assume tinte più accese.

Habitat e abitudini - Fiumi e torrenti montani. Acque correnti, fresche e ben ossigenate, con temperatura estiva non superiore a 17 - 18 °C. Corsi d'acqua a portata irregolare, soggetti a periodi di forte magra o di piena improvvisa. Si localizza nel tratto superiore dei corsi d'acqua, in tratti caratterizzati dalla presenza di buche e piane, intervallati da rapide e correnti. Predilige i fondali con tratti ghiaiosi, pietre e grandi massi. Si incontra anche in risorgive ai piedi delle zone carsiche. Più adatta delle trote da ripopolamento per la vita nei torrenti dei Balcani meridionali, dove si riproduce in torrenti di lunghezza e portata limitate, resistendo bene all’innalzamento di temperatura dei mesi estivi.
Alimentazione - Dieta composta principalmente da larve e adulti di insetti acquatici e terrestri, in particolare tricotteri, plecotteri e efemerotteri, in misura minore preda anche molluschi, aracnidi, avannotti e piccoli pesci.
Riproduzione - La riproduzione si svolge da fine autunno a gennaio. I letti di frega sono situati in tratti poco profondi, con substrato a sabbia grossolana e ghiaia. La femmina scava una fossa poco profonda nel substrato e vi depone le uova. Dopo la fecondazione da parte del maschio, la madre ricopre la covata con la ghiaia. Non esistono cure parentali. Gli avannotti restano sepolti nella ghiaia fino al riassorbimento del sacco vitellino.
Accrescimento e resilienza - Tempo minimo di raddoppiamento della popolazione, basso: 4.5 - 14 anni. L'accrescimento viene fortemente condizionato dalle capacità trofiche dell'ambiente. Lunghezza massima segnalata: 300 mm SL.

Predatori, parassiti e malattie - Specie sensibile a malattie tipiche dei salmonidi, la rarità la rende particolarmente esposta a contagi derivanti dall'immissione di trote infette. Malattie come la setticemia emorragica virale (VHS), la peste enterica della bocca rossa (Yersinia ruckeri), l'aeromonosi, l'edwarsiellosi e l'epiteliocistite. Si conoscono diversi parassiti, come Myxobolus cerebralis, agente della malattia capostorno e il parassita esterno Gyrodactylus salaris. I principali predatori della specie sono pesci ed uccelli ittiofagi. Nei corsi d'acqua sprovvisti di adeguata copertura vegetale, sono particolarmente dannosi aironi e nitticore.
Status della specie - L'estensione dell'area di distribuzione risulta inferiore a 20.000 km² e comprende due locazioni. S. pelagonicus si trova solo negli affluenti del bacino del basso Vardar e nel bacino del fiume Aliakmon. La minaccia principale per la specie è costituita da eccessiva pressione di pesca e dall'introduzione di S. trutta di allevamento (che si ibridano con S. pelagonicus) che sta seriamente colpendo le popolazioni della parte greca dell'area di distribuzione (fiume Aliakmon). Altri pericoli provengono dall'interruzione della continuità fluviale con costruzione di dighe e traverse invalicabili, da inquinamento urbano ed agricolo, da eccessivo prelievo idrico e da cadute di piogge acide.
Protezione - Viene localmente protetta dai regolamenti che regolano la pesca ai salmonidi. Nonostante la specie sia endemica e rara, non figura tra quelle protette dalla Direttiva 92/43/CEE e dalla Convenzione di Berna. S. pelagonicus è inclusa nella Lista Rossa IUCN (International Union for Conservation of Nature and Natural Resources) come specie in pericolo (VU B1ab(v), Vulnerable).

Valore economico - Specie d'interesse faunistico (endemismo balcanico). Le sue carni bianche e delicate, sono ritenute molto pregiate. Talvolta esemplari catturati da bracconieri sono commercializzati nei mercati ittici della Repubblica di Macedonia. La specie ha interesse per la pesca sportiva e per il turismo ad essa collegato.
Pesca - Viene insidiata sia con esche naturali, sia con esche artificiali. Particolarmente impiegate sono le discipline "a spinning" ed a mosca. La pesca commerciale è inesistente, mentre il bracconaggio è largamente praticato.

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